La deriva globale e la guerra non dichiarata alla classe media
La deriva globale a cui assistiamo non è un evento casuale, ma il risultato di una strategia precisa. Le élite economiche e finanziarie hanno sferrato un attacco sistemico alla classe media occidentale, utilizzando strumenti quali l’inflazione galoppante, l’aumento dei tassi di interesse e la speculazione. Le piccole e medie imprese, spina dorsale delle nostre economie, vengono deliberatamente spinte verso il fallimento, mentre si prospetta una recessione che aumenterà a dismisura la disoccupazione e la precarietà. È una guerra combattuta senza armi convenzionali, ma i cui effetti sono altrettanto devastanti.
Il collasso del diritto internazionale
In questo scenario di disgregazione sociale, il diritto internazionale appare come un gigante dai piedi d’argilla, incapace di far rispettare le proprie norme. Le grandi potenze agiscono in spregio a qualsiasi regola, dimostrando che la legge del più forte è l’unica veramente in vigore. Questa crisi di legalità mina le fondamenta della convivenza pacifica tra i popoli e lascia i cittadini in balia dell’arbitrio dei potenti. L’intervista all’avvocato Vanni Feresin ha messo in luce la gravità della situazione.
La manipolazione psicologica nell’era dell’IA
Parallelamente alla guerra economica, se ne combatte una più subdola sul fronte psicologico. Le strategie di “pre-bunking”, potenziate dall’intelligenza artificiale, rappresentano la nuova frontiera della manipolazione di massa. Si tratta di tecniche sofisticate che mirano a screditare in anticipo qualsiasi narrativa non allineata al pensiero dominante, creando un consenso artificiale e spegnendo sul nascere ogni forma di dissenso. Un’arma invisibile ma potentissima per il controllo delle menti.
L’Unione Europea e la sua involuzione tecnocratica
L’Unione Europea, nata come progetto di pace e prosperità, si sta trasformando in un’entità tecnocratica e autoritaria, sempre più asservita agli interessi delle grandi lobby finanziarie e industriali. Le decisioni vengono prese in consessi non eletti, lontani dalla volontà popolare, e imposte ai cittadini con la forza di una burocrazia cieca e pervasiva. L’intervista all’economista Philippe Béchade ha evidenziato come questa deriva stia erodendo la sovranità degli Stati membri e i diritti dei loro popoli.
