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Frammentazione geoeconomica: futuro a rischio

L'ultimo report del WEF delinea un orizzonte fosco: la crescente frammentazione geoeconomica spinge il mondo verso la stagnazione, con dazi e nazionalismi che penalizzano soprattutto l'Africa. Mentre le nazioni più vulnerabili rischiano il collasso, l'intelligenza artificiale viene presentata come una panacea ambivalente, tra promesse di crescita e minacce di disoccupazione di massa.

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La frammentazione geoeconomica minaccia la stabilità globale, lasciando i continenti più vulnerabili, come l'Africa, ad affrontare le conseguenze più gravi.

Le Prospettive Nefaste della Frammentazione Geoeconomica

Le previsioni scaturite dall’ultimo consesso dei capi economisti del World Economic Forum dipingono un quadro a tinte fosche per l’immediato avvenire, dominato dal concetto di frammentazione geoeconomica. Questo fenomeno, eufemismo per descrivere un mondo lacerato da interessi contrapposti e da un protezionismo dilagante, proietta un’ombra sinistra sulla stabilità globale. Le economie avanzate, come quella statunitense, si apprestano ad affrontare una stagnazione pressoché totale, esacerbata da un’inflazione recalcitrante e da un deprezzamento valutario. Le politiche commerciali miopi, caratterizzate dall’imposizione di dazi universali, minacciano di provocare un’implosione dei volumi di scambio, con l’OMC che già vaticina una contrazione tangibile.

Frammentazione Geoeconomica: Il Fardello Africano

In questo scenario di crescente dissociazione, sono le nazioni meno abbienti, e in particolare il continente africano, a sopportare il fardello più gravoso. La frammentazione geoeconomica si traduce per l’Africa in una tempesta perfetta: barriere tariffarie che ne ostacolano l’export, un debito pubblico insostenibile che ne prosciuga le risorse, un’inflazione galoppante che ne erode il potere d’acquisto e l’assenza di margini fiscali per implementare contromisure efficaci. Il continente si ritrova così a pagare il prezzo esorbitante di strategie decise altrove, mascherate da patriottismo economico ma che di fatto ne paralizzano le prospettive di sviluppo e benessere.

L’Ambiguità dell’IA e la Frammentazione Geoeconomica

In questo contesto di profonda incertezza, l’intelligenza artificiale emerge come una figura ancipite. Da un lato, viene prospettata come un potenziale volano per la crescita, capace di incrementare il Prodotto Interno Lordo globale; dall’altro, si paventa il suo impatto devastante sul tessuto occupazionale. Per l’Africa, l’IA potrebbe rappresentare una via d’uscita, ma il suo potenziale rimane puramente teorico in assenza di precondizioni essenziali: infrastrutture tecnologiche capillari, capitale umano dotato di competenze digitali avanzate e quadri normativi inclusivi. Le raccomandazioni del WEF, che esortano a una commistione di agilità e resilienza, suonano come un mantra consolatorio di fronte a una crisi che sfugge al controllo.

Proiezione olografica di un cervello digitale (IA) che sovrasta un arido villaggio africano, a simboleggiare il divario tra promesse tecnologiche e realtà.
Mentre la crisi avanza, l’IA viene proposta come soluzione, ma il divario con le necessità reali e le infrastrutture del continente africano resta immenso.

Per approfondimenti:

  1. Chief Economists Outlook: May 2025 (WEF)
    Rapporto originale del World Economic Forum che analizza le pressioni sull’economia globale: dazi statunitensi, debito crescente, rischi dell’IA e prospettive regionali divergenti (Asia resiliente vs. Nord America debole). Include dati sul 79% degli economisti che prevedono un impatto a lungo termine delle politiche commerciali USA .
  2. Global Risks Report 2025 – Digest (WEF)
    Sintesi del 20° rapporto sui rischi globali, con focus su frammentazione geopolitica, disinformazione (#1 rischio a breve termine), conflitti armati e tensioni economiche. Basato su un sondaggio di 900 esperti, evidenzia il peggioramento dei rischi ambientali e tecnologici entro il 2035 .
  3. African Economic Outlook 2025 (African Development Bank)
    Analisi della resilienza economica africana (crescita al 3.9% nel 2025) nonostante shock globali. Propone strategie per recuperare $1.43 trilioni di risorse domestiche attraverso lotta a evasioni fiscali e flussi finanziari illeciti, sottolineando le vulnerabilità al debito e alla frammentazione commerciale .
  4. Global economic uncertainty deepens: Africa faces rising risks (Capital Ethiopia)
    Arcolo giornalistico che approfondisce l’impatto dei dazi USA e dell’incertezza politica sulle economie africane, citando previsioni di stagnazione commerciale (89% degli economisti) e contraccolpi su catene di approvvigionamento e valute locali. Inquadra il ruolo ambiguo dell’IA tra opportunità e disoccupazione .

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