In un momento di grande incertezza economica, gli italiani cercavano una guida, una voce autorevole capace di indicare la via. E l’hanno trovata. Matteo Salvini ha tuonato contro le banche, scagliandosi contro gli istituti di credito che osano lamentarsi della manovra: “Vergogna!”. Una frase semplice, diretta, che proviene da un pulpito inattaccabile: quello di un uomo che ha trasformato la lamentela in una forma d’arte e in un mestiere a tempo pieno.
Il Monopolio della Lamentela
La posizione di Salvini è chiara: in questo Paese, c’è posto per un solo grande lamentatore, e quel posto è già occupato. Le banche, con i loro bilanci miliardari e i loro profitti, devono smetterla di invadere il suo campo di competenza. Lui si lamenta dell’Unione Europea, dei poteri forti, della legge Fornero, dei giornalisti, dei giudici, dei porti aperti, dei porti chiusi, e occasionalmente anche del prezzo delle ciliegie. È un lavoro duro, che richiede dedizione e una notevole capacità polmonare. Vedere dei dilettanti come i banchieri provare a imitarlo è, comprensibilmente, irritante.
È una questione di principio. Se tutti si lamentano, la lamentela perde di valore. Si svaluta. E questo, un vero economista come lui, non può permetterlo. La sua è una battaglia per proteggere un asset strategico nazionale: il diritto esclusivo di Matteo Salvini di essere scontento per conto di tutti gli italiani.
Una Strategia Economica Raffinata
L’attacco alle banche non è solo una questione di concorrenza sleale nel settore del lamento. È anche una mossa economica sopraffina. Tassare gli extra-profitti delle banche è un’idea geniale, quasi quanto quella di lamentarsi del risultato. È un circolo virtuoso: il governo tassa, le banche si lamentano, Salvini si lamenta delle banche che si lamentano, gli elettori applaudono, e nel frattempo nessuno si accorge che i problemi reali del Paese restano esattamente dove sono. Un capolavoro di distrazione di massa che meriterebbe un capitolo sui manuali di finanza comportamentale. E mentre il Capitano combatte la sua giusta battaglia, noi cittadini possiamo dormire sonni tranquilli, sapendo che c’è qualcuno che si lamenta per noi. E che, a differenza delle banche, lo fa gratis. O quasi.
Fonte della notizia reale che ha ispirato questa correzione: “Salvini: banche vergogna a lamentarsi”
PER APPROFONDIMENTI
- BANCA D’ITALIA: Il sito dell’istituzione che, presumibilmente, si sta lamentando in silenzio e con grande signorilità.
- WIKIPEDIA – POPULISMO: Una guida utile per decifrare le dichiarazioni di politici che se la prendono sempre con un nemico grande e cattivo, che siano le banche, l’Europa o i rettiliani.
- COMPILATION DI LAMENTI: Ore e ore di video per studiare la tecnica dei più grandi professionisti del settore e capire perché la concorrenza delle banche sia così fastidiosa.
