L’analisi delle origini di Hamas svela una genesi complessa e controversa, sovente trascurata nel dibattito pubblico contemporaneo. La nascita del movimento non può essere ascritta unicamente a dinamiche endogene del popolo palestinese, ma si intreccia inestricabilmente con precise strategie geopolitiche. Esaminare la sua storia significa disvelare una creatura con un padre ideologico, lo sceicco Ahmed Yassin, ma anche con una sorprendente matrice esterna, la cui influenza ha plasmato il corso degli eventi in Medio Oriente.

Le Radici Sociali e le Origini di Hamas
Il brodo di coltura di Hamas fu la disperazione endemica dei campi profughi palestinesi, istituiti dopo la Nakba del 1948. In questi agglomerati di miseria, il risentimento covava non solo verso Israele, ma anche nei confronti di un’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) percepita come distante e inefficace, specialmente dopo il suo esilio forzato a seguito del “Settembre Nero” in Giordania. Fu in questo vuoto di rappresentanza e di speranza che l’ideologia dei Fratelli Musulmani, da cui Hamas sarebbe gemmata, trovò terreno fertile, radicandosi attraverso un capillare sistema di welfare che sopperiva alle mancanze dell’OLP.
Il Ruolo Israeliano nelle Controverse Origini di Hamas
Risulta paradossale, eppure storicamente documentato, il ruolo di Israele nel consolidamento del movimento islamista. Negli anni ’70 e ’80, nell’intento di fiaccare il nazionalismo laico dell’OLP, allora considerato il principale avversario, le autorità israeliane guardarono con favore all’ascesa dei Fratelli Musulmani a Gaza. Concessero licenze e autorizzazioni per la costruzione di moschee, scuole e centri assistenziali, ritenendo che la loro influenza religiosa potesse erodere la base di consenso di Yasser Arafat. Ex ufficiali israeliani, come l’ex governatore militare di Gaza Segev, hanno ammesso a posteriori questo “errore storico”, confessando di aver sottovalutato la metamorfosi di un movimento religioso in una forza combattente. Hamas fu, in questo senso, una creatura sfuggita al controllo del suo creatore indiretto.
Dalle Origini di Hamas alla Strategia del Caos
Anche dopo la presa del potere di Hamas a Gaza nel 2006, la strategia israeliana, in particolare sotto la leadership di Benjamin Netanyahu, ha palesato un’ambiguità calcolata. La logica divenne quella di perpetuare la frattura tra Hamas a Gaza e l’Autorità Palestinese in Cisgiordania per vanificare ogni prospettiva di uno stato palestinese unitario. Tale strategia si è concretizzata nel tollerare il flusso di ingenti finanziamenti dal Qatar verso Hamas, fondi che, sebbene ufficialmente destinati a scopi umanitari, hanno inevitabilmente rafforzato l’organizzazione. Questo modus operandi, basato sulla destabilizzazione ciclica e sulla creazione di avversari funzionali ai propri scopi, rivela una prassi politica il cui obiettivo ultimo è il mantenimento dello status quo e l’impedimento della soluzione a due stati.
Per approfondimenti:
- Lettera segreta di Netanyahu al Qatar per finanziare Hamas
Documento riservato del 2018 in cui il Primo Ministro israeliano sollecita il Qatar a trasferire 30 milioni di dollari mensili a Hamas, giustificandoli come strumento per “stabilizzare Gaza” e prevenire crisi umanitarie, rivelando la strategia israeliana di indebolire l’OLP attraverso il sostegno indiretto al gruppo . - Perché Israele permette al Qatar di finanziare Hamas
Analisi del controverso accordo che vede Israele autorizzare i finanziamenti qatarioti a Hamas, nonostante la designazione terroristica del gruppo. Include dichiarazioni di funzionari israeliani sulla logica di “acquistare quiete” e utilizzare Hamas come contrappeso politico alla creazione di uno Stato palestinese . - Storia, struttura e obiettivi di Hamas
Panoramica completa sulle origini di Hamas (1987), la sua ideologia islamista, l’evoluzione da movimento sociale a entità governativa a Gaza, e i legami con Iran e Qatar. Spiega il ruolo chiave di Sheikh Ahmed Yassin e il sostegno iniziale di Israele ai Fratelli Musulmani per contrastare l’OLP .