Home Società Geopolitica Governo Globale: La Fine della Libertà?

Governo Globale: La Fine della Libertà?

Il Patto per il Futuro ONU, lodato da figure come Stephen Heintz, prefigura un inquietante Governo Globale. Sfruttando crisi orchestrate e il concetto di "emergenza generale", le élite mirano a una tecnocrazia planetaria. Addio sovranità nazionale, benvenuta "governance collaborativa" controllata da reti opache. L'obiettivo è un potere centralizzato, giustificato "per il nostro bene".

0
L'ombra delle élite globaliste si estende: la sovranità nazionale è ridotta a mera marionetta nelle mani di chi progetta il Governo Globale tramite l'ONU?

L’Inquietante Avanzata verso un Governo Globale Tecnoctratico

L’individuo comune affronta avversità quotidiane crescenti. L’inflazione galoppante erode il potere d’acquisto. Conflitti bellici sembrano essere orchestrati ad arte. I flussi migratori appaiono gestiti strategicamente a tavolino. Una crisi climatica viene elevata a dogma indiscutibile. Intanto, le consuete élite manifestano soddisfazione. Il Patto per il Futuro dell’ONU è la loro guida. Approvato nel settembre 2024, orienta le ambizioni globaliste. Questo documento mira chiaramente a un Governo Globale. Non promuove affatto i diritti umani fondamentali. Ignora la democrazia partecipativa autentica. Si configura piuttosto come un manuale operativo. Serve a edificare una dittatura tecnocratica perniciosa. Questa tirannia abbraccerebbe l’intero pianeta. Naturalmente, tutto viene giustificato per il nostro presunto bene. Tale narrazione maschera intenti meno nobili.

Emergenza Generale: Il Pretesto per il Governo Globale

Stephen Heintz propugna questa visione inquietante. Egli è il CEO del Rockefeller Brothers Fund. Si è presentato alle Nazioni Unite quasi fosse un vate moderno. Secondo Heintz, il mondo vive una “emergenza generale”. Questo concetto è mutuato dal pensatore Paul Raskin. Raskin ha teorizzato una transizione globale. L’obiettivo è una cosiddetta “civiltà planetaria”. In questa prospettiva distopica, ogni crisi diventa funzionale. Le crisi climatiche sono utili tasselli. Le crisi sanitarie rafforzano il controllo. Le crisi sociali generano instabilità voluta. Le crisi geopolitiche alimentano il caos sistemico. Questo caos è considerato utile dalle élite. La soluzione proposta è drastica. Bisogna demolire i modelli socio-politici pregressi. Occorre sostituirli con una “nuova logica” globale. Questa logica favorisce un centralismo autoritario.

La Semantica Occulta del Nuovo Governo Globale

Cosa significa realmente questa “nuova logica”? Tradotta dal linguaggio globalista, implica cambiamenti radicali. Significa la fine degli Stati-nazione sovrani. Significa l’abbandono del principio di unanimità nelle decisioni. Significa l’erosione del controllo popolare sui governi. Al loro posto subentrano concetti fumosi. Si parla di “governance collaborativa”. Si promuove una “sovranità condivisa” e multilivello. Si invocano “stakeholder inclusivi” non meglio definiti. In sostanza, un’élite ristretta comanderà tutto. Essa gestirà ogni aspetto della vita collettiva. Lo farà senza alcuna responsabilità democratica effettiva. Il potere si concentrerà in poche mani. Le decisioni sfuggiranno al controllo dei cittadini.

Modelli Regionali e il Futuro del Governo Globale

L’Unione Europea viene additata come archetipo. È considerata un esempio di “successo” tecnocratico. Un modello da replicare su scala planetaria. Si prefigura la creazione di blocchi regionali simili. L’Unione Africana è già una realtà in evoluzione. Si parla apertamente di un’Unione Eurasiatica. Si prospetta persino un’Unione Nordamericana. Questa unirebbe Stati Uniti e Canada. Tutto avverrebbe con la benedizione dei grandi filantropi. L’egida sarebbe quella di un’ONU “rinnovata”. Questa ONU sarebbe dotata di poteri vincolanti. Potrebbe imporre politiche globali senza appello. Le imposizioni riguarderebbero clima ed energia. Coprirebbero immigrazione e finanza internazionale. Il dissenso verrebbe silenziato efficacemente. Il nuovo mantra sarà: “non ostacolare il progresso”. Un progresso definito unilateralmente dall’alto.

Strumenti d’Emergenza per il Governo Globale

Emerge anche la minaccia della Piattaforma di Emergenza. Inizialmente fu respinta, ma ora potrebbe rientrare. Si tratta di un meccanismo assai pericoloso. Consentirebbe di sospendere la sovranità nazionale. Ciò avverrebbe ogni volta che “la crisi lo richiede”. La definizione di crisi resterebbe vaga e manipolabile. È esattamente ciò che ci si aspetta da certi ambienti. Ambienti che desiderano trasformare il mondo intero. Vogliono una grande sala di comando centralizzata. Le decisioni cruciali non spetterebbero più ai governi eletti. Verrebbero prese da reti opache e potenti. Reti composte da ONG influenti. Multinazionali con interessi specifici ne farebbero parte. Fondazioni private dirigerebbero le operazioni nell’ombra. La trasparenza sarebbe totalmente assente.

Regia Occulta e Architetti del Governo Globale

Si lavora persino a un Segretariato congiunto USA-Cina. La sede potrebbe essere a Singapore. Sarebbe la cabina di regia perfetta. Da lì si deciderebbe il futuro del pianeta. Si determinerebbe quanto “inclusivo” sarà il razionamento energetico. Si pianificherebbe la gestione della prossima pandemia globale. Chi sono i veri burattinai dietro le quinte? Sono sempre le stesse figure note. La famiglia Rockefeller è storicamente influente. Il Council on Foreign Relations svolge un ruolo chiave. La Trilateral Commission è un altro attore fondamentale. L’ONU stessa appare coinvolta in questo disegno. Sono gli architetti dell’emergenza permanente. Ora sembrano pronti a rivendicare l’egemonia planetaria. Lo fanno invocando la presunta “logica del futuro”. Un futuro deciso da pochi, imposto a molti.

Per approfondimenti:

1. Worldwide Governance Indicators (WGI) – World Bank

Link: https://www.worldbank.org/en/publication/worldwide-governance-indicators
Descrizione:
Il progetto WGI della Banca Mondiale offre dati aggregati su sei dimensioni della governance (come “Rule of Law” e “Control of Corruption”) in oltre 200 paesi dal 1996 a oggi. Basato su fonti multiple, inclusi sondaggi e valutazioni di esperti, il sito fornisce una panoramina critica su come la governance viene misurata a livello globale, con avvertenze metodologiche e limiti interpretativi . Utile per comprendere le metriche ufficiali utilizzate nelle analisi comparative internazionali.


2. Global Governance – Wikipedia

Link: https://en.wikipedia.org/wiki/Global_governance
Descrizione:
Questa voce enciclopedica spiega il concetto di “governance globale”, tracciandone la storia dalle origini (es. Società delle Nazioni) alle sfide contemporanee come il cambiamento climatico e la frammentazione istituzionale. Include una discussione su metodi (es. accordi intergovernativi) e critiche, come la mancanza di partecipazione equa dei paesi in via di sviluppo negli organismi internazionali . Ideale per una visione d’insieme accademica e multiprospettica.


3. Worldwide Governance Indicators – Wikipedia

Link: https://en.wikipedia.org/wiki/Worldwide_Governance_Indicators
Descrizione:
La pagina analizza gli WGI, evidenziandone punti di forza (es. uso in ambito accademico e finanziario) e critiche, come la complessità metodologica e i potenziali bias nelle fonti. Discute anche il dibattito sull’affidabilità degli indicatori nel misurare concetti astratti come la corruzione, offrendo spunti su come la governance viene “narrata” attraverso dati . Un complemento critico ai dati ufficiali della Banca Mondiale.

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version