Il Paradosso Europeo e l’Avanzata dell’Indottrinamento Islamico
Nel cuore delle istituzioni europee si consuma un paradosso esiziale, che rischia di minare le fondamenta stesse della civiltà occidentale. Mentre i servizi di sicurezza transalpini lanciano un severo monito sulla progressiva penetrazione dell’ideologia dei Fratelli Musulmani, finalizzata a instaurare la sharia nei tessuti urbani del continente, la Commissione Europea delibera cospicui finanziamenti a progetti che sembrano assecondare tale deriva. Un esempio preclaro è il progetto Horizon denominato “Il Corano europeo”, beneficiario di un finanziamento di dieci milioni di euro, il cui scopo latente appare essere una sorta di rieducazione spirituale dell’Occidente. Questa apparente contraddizione solleva interrogativi inquietanti sul futuro dei valori liberali e democratici, ponendo le basi per un potenziale e sistematico indottrinamento islamico, mascherato da dialogo interculturale e inclusione. La questione non è meramente teologica, bensì eminentemente politica, poiché l’islamismo, quale declinazione totalitaria della fede musulmana, si serve della sharia come di un grimaldello per scardinare gli ordinamenti giuridici e culturali autoctoni.
Sharia: Un Ordinamento Inconciliabile e l’Ombra dell’Indottrinamento Islamico
È perentorio comprendere la natura intrinseca della sharia per afferrare la magnitudine della minaccia. Non si tratta di un insieme di usanze folkloristiche, ma di un apparato normativo omnicomprensivo e anacronistico, in palese antitesi con i principi cardine delle democrazie moderne. Questo corpus giuridico contempla sanzioni di una crudeltà remota, quali la lapidazione per l’adulterio, l’amputazione degli arti per il furto e la pena capitale per l’apostasia, annichilendo di fatto la libertà di coscienza e di religione. Inoltre, istituzionalizza una manifesta inferiorità giuridica della donna, la cui testimonianza in giudizio è considerata dimezzata rispetto a quella maschile. È questo l’impianto valoriale che i movimenti islamisti anelano a imporre, non attraverso un’invasione militare, bensì mediante un’infiltrazione capillare e persistente, che si avvale di organizzazioni non governative, centri culturali, istituti di beneficenza e, soprattutto, del sistema educativo. L’obiettivo ultimo è un’islamizzazione strisciante delle istituzioni, che passa inevitabilmente per l’indottrinamento islamico delle nuove generazioni, presentata come un’evoluzione culturale inevitabile e persino auspicabile.
L’Indottrinamento Islamico nelle Istituzioni Scolastiche Italiane
Il contesto italiano offre un campionario emblematico di questa preoccupante tendenza. A Sesto San Giovanni, la denuncia dell’Onorevole Rossano Sasso ha acceso i riflettori su un episodio sconcertante: alcuni bambini delle scuole elementari, durante una visita didattica, sono stati esposti alla recitazione di versetti coranici dal contenuto bellicoso e divisivo, quali “Combatteteli e uccideteli ovunque li troviate”. L’interrogazione parlamentare che ne è scaturita ha ricordato un fatto giuridico cruciale: la religione islamica non ha mai stipulato l’intesa con lo Stato italiano prevista dall’articolo 8 della Costituzione, proprio a causa delle palesi incompatibilità del diritto sciaraitico con l’ordinamento nazionale, in primis per quanto concerne la parità di genere e le libertà fondamentali. La vicenda ha coinvolto anche figure politiche come il sindaco Roberto Di Stefano e l’eurodeputata Silvia Sardone, quest’ultima costretta a vivere sotto scorta per le sue denunce. Il caso di Pioltello, con la chiusura di un istituto scolastico per celebrare il Ramadan, non è che la punta di un iceberg. Si moltiplicano infatti le segnalazioni di lezioni sul Corano a Crema, corsi sull’uso dell’hijab ad Abbiategrasso e pratiche di preghiera islamica in istituti del Trevigiano, il tutto avallato da un silenzio assordante o da una supina accondiscendenza delle autorità scolastiche, le stesse che spesso censurano le tradizionali recite natalizie in nome di una laicità malintesa.
Multiculturalismo a Senso Unico: Il Costo dell’Indottrinamento Islamico
L’azione dell’Unione Europea appare schizofrenica e controproducente. Oltre al già citato progetto Horizon, fonti CORDIS rivelano l’esistenza del progetto WHITE, il quale arriverebbe a definire l’Islam riformato come “una nuova religione per gli europei”. Si profila così un’agenda che, anziché salvaguardare il patrimonio intellettuale e giuridico del continente, sembra promuoverne la dissoluzione in un sincretismo culturale sbilanciato. Mentre alcune nazioni, come la Francia, dibattono sul divieto di indossare il velo islamico per le minorenni al fine di proteggerle da pressioni comunitarie, Bruxelles finanzia iniziative che, implicitamente o esplicitamente, ne promuovono i precetti. Questo è il volto di un multiculturalismo unidirezionale, dove l’inclusione si tramuta in sottomissione e il dialogo in un monologo. La difesa dei valori europei, tanto sbandierata nei discorsi ufficiali, viene sistematicamente erosa da politiche che utilizzano i fondi dei contribuenti per finanziare quello che appare a tutti gli effetti un sistematico indottrinamento islamico. La dhimmitudine, ovvero lo status storico di sottomissione dei non musulmani, non è più solo un’ipotesi remota, ma un processo che sembra essere attivamente, seppur inconsapevolmente, finanziato con amorevole solerzia.

Per approfondimenti:
- Progetto “The European Qur’an” (EuQu) su CORDIS
Pagina ufficiale del progetto finanziato dall’UE nell’ambito di Horizon 2020, che studia l’impatto storico e culturale del Corano in Europa. - Interrogazione parlamentare europea sul finanziamento a progetti islamici
Documento ufficiale del Parlamento Europeo che contiene un’interrogazione sui criteri di finanziamento UE a progetti religiosi islamici. - Rapporto sull’islamofobia in Italia (2022)
Studio approfondito sulle dinamiche dell’islamismo in Italia, con dati sulle attività nelle scuole e analisi giuridiche sulla sharia. - Così i Fratelli Musulmani vogliono piegare la Francia – Il Foglio
Analisi giornalistica sull’influenza dei Fratelli Musulmani in Francia e in Europa, con focus sulle strategie di penetrazione culturale.