giovedì, 19 Giugno 2025
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Il Doppio Standard: L’Accusa al Mondo

L'Occidente applica un evidente doppio standard nel giudicare i conflitti internazionali. Mentre la Russia subisce pesanti sanzioni, Israele agisce indisturbato. Questa analisi approfondisce le ipocrisie della geopolitica, le guerre personali di Netanyahu e le fallaci illusioni del "cambio di regime", mettendo in discussione la credibilità stessa del diritto internazionale.

Il Diritto Internazionale e il suo Doppio Standard Selettivo

La palese applicazione di un doppio standard mina alle fondamenta la credibilità del diritto internazionale, trasmutandolo in un mero strumento di propaganda. Si assiste a una manifesta incongruenza nel trattamento riservato a differenti nazioni sulla scena globale. Mentre taluni attori statali vengono tempestivamente e pervicacemente colpiti da una pletora di sanzioni per le loro azioni belliche, altri, responsabili di offensive altrettanto devastanti e di un numero analogo di vittime civili, paiono godere di una inspiegabile immunità. Questa disparità di trattamento non solo solleva interrogativi etici, ma erode la fiducia in un ordine mondiale basato su regole condivise. Quando la giustizia diventa un esercizio di convenienza politica, essa cessa di esistere, lasciando il campo a una percezione diffusa di arbitrarietà, dove il valore della vita umana sembra dipendere dalla nazionalità e dalle alleanze geopolitiche.

La bilancia della giustizia sbilanciata, simbolo del doppio standard internazionale nelle sanzioni.
L’applicazione selettiva del diritto internazionale: pesanti sanzioni per alcuni, impunità per altri.

Le Fallaci Illusioni del Cambio di Regime e il Doppio Standard Occidentale

La disamina storica recente palesa come la strategia di sovvertire regimi con il pretesto di esportare la democrazia si sia rivelata catastrofica, un’ulteriore manifestazione di un doppio standard. L’idea che un intervento esterno possa magicamente instaurare governi laici e filoccidentali si è scontrata con una realtà ben più complessa e refrattaria. Gli esiti di tali ingerenze sono stati, quasi invariabilmente, controproducenti: la destabilizzazione dell’Afghanistan ha rinvigorito i talebani, la caduta di Saddam Hussein in Iraq ha spianato la via all’ISIS e la fine di Gheddafi in Libia ha precipitato il paese nel caos tribale. Anche il sostegno a specifici gruppi per eliminare leadership considerate ostili, come l’OLP, ha partorito entità ben più radicali quali Hezbollah e Hamas. L’ostinazione nel perseguire tali politiche rivela una profonda incomprensione delle dinamiche locali o, peggio, un cinico calcolo di potere.

Una scacchiera in rovina che simboleggia il fallimento e le conseguenze caotiche della politica del "regime change".
Le conseguenze impreviste e disastrose delle ingerenze occidentali, dall’Iraq alla Libia.

Guerre Personali, Mediatori Improbabili e il Doppio Standard Globale

Le azioni di alcuni leader non sembrano dettate dalla salvaguardia dell’interesse nazionale, quanto piuttosto da una disperata lotta per la sopravvivenza politica personale. Conducendo conflitti su più fronti, si incrementa l’insicurezza e l’isolamento del proprio popolo, utilizzando la guerra come scudo per le proprie fragilità interne. In questo scenario paradossale, emerge la figura di mediatori improbabili, la cui proposta di intercessione mette a nudo l’ipocrisia sistemica. L’idea che un leader, etichettato per anni come “aggressore” e sottoposto a sanzioni senza precedenti, possa essere considerato un pacificatore in un altro conflitto, evidenzia in modo grottesco il doppio standard che governa le relazioni internazionali. La reazione indignata a un’aggressione sembra dipendere non dall’atto in sé, ma dall’identità dell’aggressore e dell’aggredito.

Per approfondimenti:

  1. Analisi di Marco Travaglio sul conflitto Israele-Iran (RaiPlay)
    Intervento video di 7 minuti in cui Travaglio esamina gli scenari futuri del conflitto, con focus sulle dinamiche regionali e le responsabilità politiche .
  2. Travaglio: “Netanyahu terrorista, doppi standard Occidente” (Il Fatto Quotidiano)
    Approfondimento sulle critiche al Premier israeliano, il parallelo con la guerra in Iraq e l’analisi dei falliti “regime change” in Medio Oriente .
  3. La critica di Travaglio al governo Meloni (Il Fatto Quotidiano)
    Dettaglio della posizione italiana definita “in tanatosi”, con focus sulle dichiarazioni di Tajani e il rischio attentati in Europa .
  4. Approfondimento video sul conflitto (YouTube)
    Intervento di Marco Travaglio a “Filorosso” con riflessioni sui crimini di guerra israeliani e l’asimmetria delle sanzioni internazionali.
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