La Pungente Disamina Sociale in Triangle of Sadness
Il film “Triangle of Sadness”, opera del regista Ruben Östlund, si erge a impietosa allegoria della nostra contemporaneità. La locuzione che dà il titolo alla pellicola, indicante la ruga d’espressione tra le sopracciglia che ossessiona i protagonisti, funge da metafora per la vacuità estetica e morale di una società votata all’apparenza. I personaggi principali, Carl e Yaya, incarnano l’archetipo di una gioventù bella e superficiale, la cui esistenza è scandita dai ritmi effimeri dei social network e da relazioni interpersonali dettate dalla convenienza. La loro dinamica disfunzionale non è che il microcosmo di un malessere più vasto, un sintomo della fragilità dei legami nell’era del capitalismo digitale.
L’Allegoria Nautica del Capitalismo in Triangle of Sadness
L’invito della coppia a bordo di una crociera extra-lusso dischiude il palcoscenico a una sagace rappresentazione del sistema economico dominante. L’imbarcazione si popola di figure emblematiche: l’oligarca russo, la cui fortuna scaturisce dal commercio di fertilizzanti definiti “escrementi”; l’insospettabile coppia britannica arricchitasi con la produzione di armi, eufemisticamente chiamate “strumenti per la democrazia”. Ciascun ospite diviene la personificazione di un sistema che prospera sullo sfruttamento e sull’ipocrisia, mascherando la propria natura predatoria dietro una facciata di opulenza e rispettabilità. Lo yacht stesso diventa un simbolo galleggiante di eccessi e disparità.

Il Caos Esiziale e il Rovesciamento nel Triangle of Sadness
L’irrompere di una violenta tempesta agisce da catalizzatore, scuotendo le fondamenta fisiche e metaforiche di questo universo dorato. L’ordine sociale vacilla e infine crolla in un parossismo grottesco, dove gli abbienti passeggeri, in preda al mal di mare, rigurgitano le prelibatezze che fino a un attimo prima ostentavano. Questa potente sequenza filmica, quasi un’orgia di fluidi corporei e cibo di lusso, rappresenta la dissoluzione del capitalismo che affoga nei suoi stessi, disgustosi, eccessi. Con il naufragio e l’approdo dei pochi superstiti su un’isola deserta, la piramide sociale subisce un totale e ironico rovesciamento. Le abilità pratiche, prima irrilevanti, diventano l’unica moneta di scambio.
La Natura Umana al Potere nel Triangle of Sadness
Sull’isola, la gerarchia si inverte: Abigail, un’inserviente, assume il comando grazie alla sua capacità di pescare e accendere un fuoco. I ricchi, inetti e spogliati del loro status, diventano suoi subalterni. Questo sovvertimento dimostra come le sovrastrutture del mondo ipercapitalista siano costruzioni artificiali, destinate a collassare in assenza dei pilastri che le sorreggono. Tuttavia, il film si astiene dal proporre facili soluzioni. La nuova matriarca, infatti, inizia a replicare le medesime dinamiche di potere e controllo del mondo precedente, suggerendo che la radice del problema sia insita nell’atavica natura umana, ancor prima che nei sistemi economici che essa stessa genera.
Per approfondimenti:
- Georgie Carr on Ruben Östlund’s ‘Triangle of Sadness’
Analisi critica del film come satira del capitalismo, con focus sull’uso del vomito come metafora degli eccessi di ricchezza e sulle contraddizioni dell’approccio socialista di Östlund. Esamina la rappresentazione del marxismo (citazioni tra capitano e oligarca) e il fallimento di un’alternativa al sistema . - A postmodern critique of relationships and gender roles in Ruben Östlund’s Triangle of Sadness
Studio sul legame tra capitalismo e dinamiche di coppia (Carl/Yaya), con approfondimenti sulla struttura in tre atti (ristorante/yacht/isola) e sul rovesciamento dei ruoli di genere. Spiega come il “triangolo della tristezza” simbolizzi la mercificazione dei corpi e l’instabilità delle gerarchie sociali . - Ruben Östlund’s Triangle of Sadness, a Post-Ideological Mire
Saggio filosofico che critica l’incapacità del film di immaginare alternative al capitalismo, nonostante la satira. Evidenzia come l’isola replichi gli stessi meccanismi di potere (Abigail come nuova élite) e come la scena del vomito neutralizzi la critica sociale trasformandola in intrattenimento .