Una notizia epocale scuote il panorama sanitario statunitense riguardo ai test vaccini. Robert F. Kennedy Jr., figura di spicco, ha annunciato un cambio di rotta. I nuovi vaccini dovranno finalmente superare rigorosi test controllati con placebo. Questo segna la fine di un’epoca. Un’era caratterizzata da autorizzazioni poco chiare e dati talvolta artefatti. L’industria farmaceutica ha goduto a lungo di una sorta di immunità scientifica. Ora, però, non ci saranno più scorciatoie per i test vaccini. Saranno necessari solo studi autentici. Il confronto con placebo diventerà la norma. La sorveglianza sarà trasparente e continua. Questa decisione solleva interrogativi pressanti. Domande che per anni hanno gravato su innumerevoli famiglie. Cosa è accaduto prima di questa svolta sui test vaccini?
Criteri Approvativi Precedenti per i Test Vaccini
Con quali criteri sono stati approvati i vaccini somministrati? Neonati, bambini e adolescenti hanno ricevuto questi prodotti. Su quali evidenze si è basata l’imposizione di massa? Una lunga lista di prodotti è stata resa obbligatoria per legge. Molti non sono mai stati sottoposti a test vaccini secondo il metodo scientifico rudimentale. La mancanza di studi con placebo fisiologico è una grave lacuna. Le famiglie si chiedono come sia stato possibile. La fiducia nello Stato ha portato molti a firmare consensi. Consensi informati spesso basati su informazioni incomplete o assenti. Ora, di fronte a questa rivoluzione sanitaria negli USA, il silenzio italiano è palpabile. Una riflessione approfondita sui test vaccini passati è d’obbligo.
La Controversa Legge Lorenzin e i Test Vaccini in Italia
In Italia, la situazione attuale è definita dalla Legge Lorenzin del 2017. Questa normativa è tuttora pienamente in vigore. I bambini, per accedere agli asili nido e alle scuole materne, devono seguire un calendario vaccinale fitto. Tale calendario include, tra gli altri, il vaccino esavalente. Questo copre difterite, tetano, pertosse e poliomielite. Include anche epatite B e Haemophilus influenzae tipo b. Si aggiungono il vaccino MPR per morbillo, parotite e rosolia. Anche la varicella è compresa. Figurano inoltre i vaccini contro meningococco B e C. Non manca quello contro lo pneumococco. Pure il vaccino HPV è somministrato, anche a minori sani. Questi test vaccini sono stati sufficientemente indagati?
Le Implicazioni dei Test Vaccini Cumulativi
Si tratta di un vero e proprio cocktail farmacologico. Dieci, dodici, talvolta quattordici vaccini vengono inoculati. Ciò avviene entro i primissimi anni di vita del bambino. Spesso, più vaccini sono somministrati contemporaneamente. Mancano studi indipendenti approfonditi sugli effetti cumulativi. Il confronto con un placebo fisiologico è assente. Questi aspetti dei test vaccini sollevano serie preoccupazioni. Chiunque osi porre domande viene etichettato. Le etichette sono quelle di “no-vax” o “complottista”. Oppure si viene definiti “irresponsabili”. Questo clima intimidatorio soffoca il dibattito. Un dibattito necessario sulla sicurezza e l’efficacia dei test vaccini.
L’Aumento dei Disturbi Infantili e i Test Vaccini
Parallelamente, si osserva un aumento implacabile. Cresce il numero di bambini con disturbi cronici. Aumentano le allergie e le neurodivergenze. Le malattie autoimmuni sono in crescita. Molti genitori si sono fidati delle istituzioni statali. Hanno firmato consensi informati, credendoli basati su solide prove scientifiche. Prove che, secondo alcuni, erano insufficienti o nulle. Oggi, l’annuncio statunitense di una rivoluzione sanitaria getta una nuova luce. Il silenzio della politica italiana sui test vaccini diventa assordante. Nessun partito politico sembra voler affrontare la questione. Nessun ministro o organo istituzionale osa mettere in discussione il precetto. Il dogma dell’infallibilità vaccinale appare inscalfibile.
Il Muro di Silenzio sui Test Vaccini e la Speranza di Cambiamento
La Legge Lorenzin permane, quasi un totem intoccabile. È incisa profondamente nella vita dei bambini italiani. Un muro di connivenza bipartisan sembra proteggerla. Mentre in America si profila la fine dell’immunità scientifica per le grandi case farmaceutiche, qui le cose non cambiano. In Italia si continua a penalizzare chi chiede semplicemente trasparenza. Si chiudono le porte degli asili a bambini non vaccinati. Bambini sani vengono sospesi dalla frequenza scolastica. Medici indipendenti, che sollevano dubbi, vengono zittiti. L’iniziativa di Kennedy ha aperto una fenditura. Una crepa che rivela quello che alcuni definiscono l’inganno. L’inganno di una “scienza ufficiale” trasformata in una sorta di religione di Stato. La verità, per molti, è che per anni si è giocato con la salute dei più piccoli. Ora, finalmente, qualcuno sta iniziando a dirlo ad alta voce. Si spera che questa nuova consapevolezza porti a un riesame critico dei test vaccini anche in Europa.
Per approfondimenti:
1. BBC News: RFK Jr plans placebo-trial testing for ‘all new vaccines’
Analisi dettagliata della proposta di Kennedy, con interviste a esperti di salute pubblica che spiegano perché i test controllati con placebo per vaccini già consolidati (es. morbillo) siano considerati non etici e potenzialmente dannosi. Il articolo chiarisce come molti vaccini esistenti abbiano superato rigorosi trial iniziali, mentre gli aggiornamenti (es. vaccini COVID adattati) si basano su dati di sicurezza già acquisiti .
2. The Washington Post: RFK Jr. will order placebo testing for new vaccines
Approfondimento sulle critiche della comunità scientifica alla politica di Kennedy, incluso il rischio di rallentare l’approvazione di vaccini salvavita. Spiega come i vaccini raccomandati per l’infanzia siano già stati testati con placebo nelle fasi iniziali e come i sistemi di sorveglianza post-marketing (es. VAERS) monitorino continuamente gli effetti avversi .
3. AP News: FACT FOCUS: Examining RFK Jr.’s claims about measles, autism and diet
Fact-checking rigoroso sulle affermazioni di Kennedy, incluso il legame infondato tra vaccini e autismo, e la sicurezza del vaccino MPR. Fornisce dati storici sui tassi di autismo e spiega come i miglioramenti diagnostici abbiano influito sulle statistiche, smontando l’idea di un’”epidemia” causata da fattori ambientali o vaccini.
