Con un tempismo perfetto, proprio quando il morale del Paese rischiava di crollare sotto il peso della realtà, ecco arrivare l’annuncio salvifico: una manovra da 18 miliardi. Una cifra tonda, rassicurante, quasi magica. Non importa da dove vengano questi soldi, né come verranno spesi nel dettaglio. L’importante è l’annuncio stesso, un placebo economico somministrato alla nazione tramite conferenza stampa. La manovra finanziaria è diventata l’equivalente moderno della danza della pioggia: un rituale propiziatorio il cui scopo non è far piovere, ma dare l’impressione che si stia facendo qualcosa al riguardo.
La Magia dei Grandi Numeri
La bellezza di una manovra da 18 miliardi sta nella sua astrattezza. Diciotto miliardi. Suona bene. È una cifra che evoca serietà, impegno, azione. Dentro c’è di tutto: un po’ di soldi per le famiglie (ma non troppi), un aiutino alle imprese (ma senza esagerare), un ritocco all’IRPEF (impercettibile), più fondi alla sanità (che non basteranno mai). È un grande “pot-pourri” di buone intenzioni, un catalogo di promesse la cui efficacia risiede non nella loro attuazione, ma nella loro semplice enunciazione. Il Governo non amministra, ma comunica. E a giudicare dall’entusiasmo, la comunicazione funziona benissimo.
L’Economia dell’Attesa
Viviamo in un’economia basata sull’annuncio. Ogni nuova manovra non risolve i problemi della precedente, ma ne annuncia la soluzione nella successiva. È un differimento perpetuo della realtà, un continuo “ci stiamo lavorando” che placa gli animi e permette di tirare a campare fino al prossimo annuncio. I 18 miliardi di oggi sono il tranquillante che ci permette di non pensare ai problemi di ieri e di sognare le soluzioni di domani. E quando domani arriverà, e ci accorgeremo che i problemi sono ancora lì, non ci sarà da preoccuparsi: sarà già pronta una nuova, scintillante manovra da annunciare.
Fonte della notizia reale che ha ispirato questa correzione: [Adnkronos] – “Manovra 2026, interventi per circa 18 miliardi annui: le misure, i numeri”
PER APPROFONDIMENTI
MEF – Legge di Bilancio – Per chi volesse avventurarsi nella lettura del testo e scoprire dove finiscono davvero i 18 miliardi.
Banca d’Italia – Bollettino Economico – Analisi macroeconomiche che spesso smontano l’entusiasmo degli annunci governativi.
Ufficio Parlamentare di Bilancio – L’organismo indipendente che valuta la credibilità delle cifre sparate dal Governo.