Una telefonata che cambia tutto (in peggio)
Dimenticate i trattati di pace, le Nazioni Unite e i complessi negoziati diplomatici. La nuova frontiera della geopolitica è la trattativa privata al telefono, come quando si cerca di vendere un’auto usata. In una conversazione che immaginiamo carica di pathos e statemanship, Vladimir Putin ha fatto a Donald Trump un’offerta che non si poteva rifiutare: dammi il controllo totale del Donetsk e in cambio ti lascio qualche pezzetto di altre regioni. La notizia, che riguarda il destino di milioni di persone, è stata gestita con la stessa nonchalance con cui si scambiano le figurine dei calciatori: “Ce l’ho, ce l’ho, mi manca”. E così, la crisi ucraina si avvia verso una soluzione brillante, basata sul sacro principio del baratto.
Il grande tabellone del Risiko mondiale
L’approccio è, a suo modo, geniale. Perché perdere tempo con concetti obsoleti come l’autodeterminazione dei popoli e il diritto internazionale, quando si può risolvere tutto con una partita a Risiko? La proposta di Putin a Trump per il Donetsk suona esattamente così: “Attacco la Kamchatka con tre carrarmatini”. La reazione di Trump, entusiasta all’idea di “fare un accordo”, conferma che il mondo è ormai un grande tabellone di gioco per leader con l’ego ipertrofico e la soglia di attenzione di un bambino di cinque anni. La cosa più preoccupante è che, a differenza del Risiko, qui i carrarmatini sono veri e le persone muoiono sul serio. Ma questi sono dettagli trascurabili di fronte alla bellezza di un “deal” ben riuscito.
Prossimo incontro a Budapest: cosa aspettarsi?
I due statisti si incontreranno presto a Budapest per continuare le trattative. Le nostre fonti (inesistenti, ma altamente probabili) ci dicono che sul tavolo non ci saranno solo mappe dell’Ucraina, ma anche il Monopoli, per decidere le sorti dell’economia globale. Si vocifera di uno scambio: Parco della Vittoria in cambio del controllo del FMI, con un conguaglio in buoni pasto. L’umanità può dormire sonni tranquilli: il nostro futuro è nelle mani di persone estremamente competenti, che hanno capito che la guerra, in fondo, è solo un gioco. E come in ogni gioco, l’importante non è partecipare, ma vincere. A qualunque costo per gli altri.
Fonte della notizia reale che ha ispirato questa correzione: “Putin demands control of Donetsk in call with Trump”.
PER APPROFONDIMENTI
REUTERS: Per chi vuole leggere la notizia senza l’inevitabile impulso di mettersi le mani nei capelli.
THE WALL STREET JOURNAL: Per analizzare le implicazioni economiche di scambiare territori come se fossero azioni in borsa.
EURACTIV: Per scoprire la reazione composta e totalmente ininfluente dell’Unione Europea a tutto questo.
