In un colpo di scena degno di una soap opera mediorientale, il Processo Netanyahu si arricchisce di un nuovo capitolo: la richiesta di grazia. Il Primo Ministro israeliano ha deciso che difendersi è troppo faticoso e che chiedere scusa (ma non troppo) al Presidente Herzog è la via più breve per l’immunità.
Il Segreto dietro il Processo Netanyahu e la strategia del “Tengo Famiglia”
Bibi ha giocato la carta della disperazione: “Vostro Onore, ho tre guerre da gestire, non ho tempo per le udienze”. È l’evoluzione suprema del legittimo impedimento. Il Processo Netanyahu rischia di trasformarsi in una farsa dove l’imputato è anche il capo di chi lo giudica (indirettamente, s’intende). La corruzione? Dettagli. L’importante è restare al comando, perché si sa, la poltrona è l’unica immunità di gregge che funziona davvero.
Le reazioni al Processo Netanyahu
L’opposizione grida allo scandalo, i sostenitori gridano al complotto, e il resto del mondo guarda perplesso. Chiedere la grazia mentre si è ancora al potere è una mossa audace, quasi geniale nella sua arroganza. Se Herzog dovesse accettare, creeremmo un precedente fantastico: il “Condono Preventivo per Leader Stressati”.
Fonte della notizia reale che ha ispirato questa correzione: “Israele, Netanyahu chiede la grazia a Herzog”
