La Dissoluzione della Filosofia nell’Epoca della Tecnica
La riflessione di Martin Heidegger sulla dissoluzione della filosofia è cruciale per comprendere la crisi del pensiero occidentale. Heidegger non si limita a una critica nostalgica, ma invita a ripensare radicalmente il nostro rapporto con il pensiero e con la realtà. In un’epoca dominata dalla tecnica e dalla specializzazione, la sfida è ritrovare una forma di pensiero capace di affrontare le questioni fondamentali dell’esistenza umana.
La Frammentazione del Sapere
Heidegger evidenzia come la filosofia si stia dissolvendo nelle scienze particolari. La psicologia ha ereditato lo studio dell’anima e della coscienza. La logica si è trasformata in una disciplina matematica. La politologia ha assunto il ruolo della filosofia politica classica. Questo processo di frammentazione non è casuale, ma rappresenta il compimento di una tendenza intrinseca alla metafisica occidentale: la ricerca della certezza attraverso il metodo scientifico e il calcolo.
La Perdita della Visione d’Insieme
La progressiva specializzazione del sapere comporta conseguenze profonde. Le scienze particolari si concentrano su aspetti specifici della realtà, perdendo quella capacità di pensare la totalità che era propria della filosofia. Questo porta a una visione frammentata e parziale del mondo.
Il Trionfo del Pensiero Calcolante
Le scienze, orientate alla misurazione e alla previsione, sostituiscono il pensiero meditante della filosofia con un approccio puramente tecnico. Questo pensiero calcolante domina l’epoca moderna, riducendo la complessità dell’esistenza umana a mere equazioni e dati.
L’Oblio dell’Essere
Concentrandosi sugli enti particolari, le scienze perdono di vista la questione fondamentale dell’essere. Secondo Heidegger, questa è la vera missione del pensiero. L’oblio dell’essere è una delle conseguenze più gravi della dissoluzione della filosofia nelle scienze particolari.
Un Nuovo Inizio per il Pensiero
Tuttavia, Heidegger intravede una possibilità. La fine della filosofia tradizionale non significa la fine del pensiero. Può aprire la via a un nuovo inizio, superando l’approccio meramente tecnico-scientifico e recuperando la dimensione ontologica dimenticata. La “fine della filosofia” diventa così un possibile nuovo inizio, a condizione di saper ascoltare ciò che, nel tramonto della metafisica tradizionale, si annuncia come compito futuro del pensiero.

Per approfondire la riflessione di Martin Heidegger sulla dissoluzione della filosofia nell’epoca della tecnica, ecco tre fonti affidabili e pertinenti:
- Heidegger, Gestell e la questione della tecnica
- Questo articolo esplora il concetto di “Gestell” (impianto) in Heidegger, analizzando come la tecnica moderna trasformi il rapporto dell’uomo con la natura, riducendo gli enti a semplici risorse da sfruttare. Culture Digitali
- La critica del pensiero calcolante
- Questo saggio discute la distinzione heideggeriana tra “pensiero calcolante” e “pensiero meditante”, evidenziando come l’era della tecnica privilegi il primo, orientato alla misurazione e all’efficienza, a scapito del secondo, più riflessivo e contemplativo. NPG
- Heidegger e il problema della tecnica
- Questo articolo offre una panoramica sul pensiero di Heidegger riguardo alla tecnica, sottolineando come essa sia diventata il modo predominante in cui l’uomo si rapporta all’essere nell’epoca moderna, con implicazioni sulla percezione della realtà e dell’esistenza umana. Pillole di Storia e Filosofia
Inoltre, per un approfondimento audiovisivo, è disponibile una lezione del Prof. Umberto Galimberti su Martin Heidegger, che analizza l’impatto della tecnica sulla frammentazione dell’essere e sull’autenticità dell’uomo.