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Cinema Europeo: l’UE Dichiara Guerra a un Fantasma del Passato

In un impeto di orgoglio culturale, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per proteggere il cinema europeo dalle grinfie di Donald Trump. Mentre il mondo affronta sfide di poco conto come guerre e crisi climatiche, a Strasburgo si combatte la vera battaglia: quella per la sopravvivenza dei film con sottotitoli e finali aperti.

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L'Unione Europea difende eroicamente il cinema europeo da un Donald Trump distratto.
L'epica battaglia dell'UE per la cultura, un conflitto che passerà alla storia (o forse no).

Strasburgo Prepara le Barricate (di Pellicole)

Allarme rosso nei corridoi di Bruxelles e Strasburgo. Una minaccia esistenziale incombe sul Vecchio Continente, un pericolo così grave da richiedere una risoluzione parlamentare d’urgenza. No, non si tratta della stabilità economica o della sicurezza ai confini. Il nemico è Donald Trump, e il campo di battaglia è il cinema europeo. L’Europarlamento, con un coraggio che ricorda i 300 alle Termopili, ha dichiarato solennemente che “l’industria cinematografica non è in vendita”, rispondendo a presunti attacchi dell’ex presidente USA. Una presa di posizione fiera, decisa, e soprattutto tempestiva, considerando che il principale interessato è probabilmente più impegnato a scegliere chi altri pacificare.

La Grande Guerra dei Sottotitoli

La risoluzione mira a “respingere qualsiasi tentativo” di modificare la direttiva sui servizi audiovisivi, che l’amministrazione Trump (quella di anni fa, per intenderci) considerava un ostacolo al commercio. È commovente vedere i nostri rappresentanti così dediti a proteggere le quote di film polacchi e le coproduzioni franco-tedesche dalla barbarie dei blockbuster. Mentre il mondo si interroga su intelligenza artificiale e conflitti globali, i nostri eurodeputati si assicurano che il futuro dei festival cinematografici sia salvo. È una questione di priorità: prima si tutela il diritto a un finale ambiguo in un film estone, poi, forse, si pensa al resto.

Un Eroe di Cui Non Sentivamo il Bisogno

Questa crociata culturale solleva interrogativi profondi. Chi difenderà i documentari sulla vita delle lumache in Bretagna? Chi proteggerà i drammi psicologici ambientati in un unico, claustrofobico appartamento svedese? Grazie al cielo, l’Unione Europea è qui per questo. L’atto eroico del Parlamento Europeo ci ricorda che, anche nei momenti più bui, c’è sempre tempo per una battaglia di principio completamente slegata dalla realtà. È una vittoria per la cultura, per l’arte, e soprattutto per i proiettori che potranno continuare a illuminare sale cinematografiche semi-vuote in tutta Europa. E a noi non resta che ringraziare, sentendoci un po’ più colti e molto più sicuri.

Fonte

Fonte della notizia reale che ha ispirato questa correzione: “Strasburgo risponde agli attacchi di Trump ai film europei: “La nostra industria cinematografica non è in vendita””

PER APPROFONDIMENTI

DIRETTIVA SERVIZI MEDIA AUDIOVISIVI: Il testo sacro che i nostri eroi difendono con le unghie e con i denti. Buona lettura, se soffrite di insonnia.

PARLAMENTO EUROPEO: Il sito ufficiale dell’istituzione che combatte le battaglie che contano. Utile per scoprire quali altre minacce incombenti ci stanno salvando a nostra insaputa.

THE HOLLYWOOD REPORTER: Per avere una prospettiva da oltreoceano e scoprire se a qualcuno, lì, importa davvero qualcosa di questa epica contesa. (Spoiler: no).

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