Controllo Sociale e Autoritarismo: Una Analisi Critica
La proposta di Salvini di ritirare la patente indipendentemente dallo stato di lucidità, le restrizioni domiciliari imposte da Conte senza considerare lo stato di salute, e il Green Pass presentato da Draghi come garanzia assoluta di sicurezza sanitaria, rappresentano esempi emblematici di controllo sociale. Queste misure, apparentemente diverse, condividono una matrice comune: l’imposizione di controlli e restrizioni che trascendono la razionalità scientifica o giuridica, abbracciando una logica punitiva e preventiva.
La Doppia Faccia del Conservatorismo
L’elettorato conservatore spesso accoglie favorevolmente forme di controllo sociale sui comportamenti individuali. Questo avviene perché si crede che tali misure colpiscano principalmente “gli altri”, identificati come antagonisti politici e sociali. Si nutre l’illusione che i propri figli, educati secondo valori tradizionali, siano immuni da comportamenti devianti. Questa visione manichea della società divide il mondo in “persone per bene” e potenziali trasgressori.
Progressismo e Controllo Sanitario
Dall’altro lato, il progressista afferma di voler difendere le libertà civili, ma appoggia forme di controllo sanitario pervasivo. Questo dualismo rivela impulsi autoritari mascherati da necessità contingenti. La libertà economica predicata dal conservatore si scontra con il controllo sociale sostenuto dallo Stato. Allo stesso modo, il progressista che difende le libertà civili finisce per appoggiare misure restrittive.
La Matrice Comune: Autoritarismo
La matrice comune a queste misure è l’autoritarismo, che si manifesta in diverse forme. Che sia attraverso il ritiro della patente, le restrizioni domiciliari, o il Green Pass, l’obiettivo è sempre lo stesso: controllare e limitare la libertà individuale. Questo approccio punitivo e preventivo trascende la razionalità, diventando uno strumento di controllo sociale.
Conclusioni Implicite
In conclusione, sia il conservatore che il progressista finiscono per appoggiare forme di controllo sociale che limitano la libertà individuale. Queste misure, spesso giustificate da necessità contingenti, rivelano una tendenza autoritaria che va oltre la razionalità scientifica o giuridica. La società divisa in “persone per bene” e potenziali trasgressori è una visione manichea che non tiene conto della complessità umana.

Per approfondimenti:
SPSTrend – Preferenze partitiche e restrizioni alla libertà nel contesto pandemico: Questo articolo analizza come le preferenze politiche influenzino l’accettazione delle restrizioni alla libertà individuale durante l’emergenza Covid-19 in Italia. Viene esaminato il ruolo della fiducia nelle istituzioni e degli orientamenti collettivistici nel determinare la disponibilità ad accettare tali misure.
Osservatorio AIC – La quarantena obbligatoria come «istituto che limita la libertà di circolazione, anziché restringere la libertà personale»: Questo studio approfondisce la sentenza costituzionale n. 127/2022 sulla natura giuridica della quarantena obbligatoria disciplinata durante la pandemia. Viene discusso come la Corte Costituzionale italiana abbia configurato la quarantena come misura limitativa della libertà di circolazione (art. 16 Cost.) piuttosto che della libertà personale (art. 13 Cost.).
Pagella Politica – Tra Vasco e Salvini, chi ha ragione sul nuovo Codice della strada: Questo articolo esamina la proposta del Ministro Matteo Salvini riguardante il ritiro della patente per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, indipendentemente dallo stato di lucidità al momento della guida. Viene analizzata la polemica sollevata da figure pubbliche come Vasco Rossi e le implicazioni legali e sociali di tali misure.