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Il Riassetto: il tuo futuro rubato

Il grande riassetto del Medio Oriente è una strategia pianificata che usa l'islamofobia per alterare gli equilibri culturali. Israele, trasformato in hub energetico ma scosso da crisi interne, e l'Iran, destabilizzato per fini strategici, sono solo strumenti di un piano globale con conseguenze devastanti per l'economia e le società occidentali. Un gioco di potere che ci coinvolge tutti.

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I giacimenti offshore Leviathan e Tamar trasformano Israele in un hub energetico, ma il paese è stretto nella morsa di una crisi bellica e sociale permanente.

La Fabbricazione del Consenso nel Nuovo Riassetto Globale

L’attuale riassetto geopolitico si sostanzia di una meticolosa architettura della percezione. L’esplosione mediatica del conflitto israelo-palestinese, a partire dall’autunno 2024, ha inaugurato una fase di acuta crisi d’immagine per Israele, alimentata da una spettacolarizzazione virale della sofferenza palestinese e da un attivismo globale orientato. Finanziamenti da entità come la Open Society Foundations hanno catalizzato manifestazioni in Occidente, spingendo narrazioni polarizzate. Tale manovra si prefigge di spianare la strada all’introduzione del reato di islamofobia, uno strumento normativo volto a legittimare trasmutazioni demografiche e culturali su vasta scala. Questa spinta legislativa, sostenuta attivamente dalle Nazioni Unite, riecheggia la strumentalizzazione post-bellica della persecuzione ebraica per avvalorare il progetto sionista, impiegando oggi l’islamismo per scardinare le compagini identitarie occidentali e neutralizzare ogni dissenso etichettandolo come intolleranza.

L’Architettura Geopolitica del Riassetto Euro-Mediterraneo

Il fulcro di questo riassetto strategico è l’Unione per il Mediterraneo, un’entità che amalgama i Paesi dell’UE con partner chiave del bacino sud-orientale, tra cui Israele e diverse nazioni arabe. L’intento è quello di forgiare una regione post-nazionale e multiculturale attraverso l’uniformazione giuridica e narrativa. Israele, un tempo attore destabilizzante, è in corso di trasfigurazione in un nodo nevralgico del nuovo ordine, con funzioni energetiche e logistiche preminenti. I giacimenti offshore come Leviathan e Tamar lo hanno reso un esportatore netto di gas, integrato in progetti infrastrutturali come il Great Sea Interconnector e l’IMEC. Questa metamorfosi in “energy hub” è tuttavia contraddetta da una profonda crisi interna: sette fronti bellici attivi, un’economia militarizzata sull’orlo del baratro e una frattura sociale insanabile che alimenta un esodo di massa senza precedenti.

Le Pedine Sacrificali del Grande Riassetto

Parallelamente, la riconfigurazione regionale necessita della neutralizzazione dell’asse iraniano. Sin dal 1979, Teheran ha impersonato il “nemico utile”, una pedina la cui stessa ascesa, agevolata da circoli occidentali, era funzionale a un triplice obiettivo: contenere Israele, destabilizzare il Medio Oriente e tenere sotto scacco le monarchie sunnite. Il recente e repentino collasso del regime di Assad in Siria ha però reciso il corridoio strategico sciita verso il Mediterraneo, mutilando le ambizioni egemoniche iraniane. Anche l’Egitto è stato ricondotto a una posizione di sottomissione strategica: l’interruzione delle forniture di gas israeliano ha precipitato Il Cairo in una crisi energetica sistemica, indebolendolo nel momento cruciale del riassetto. La rimozione del regime degli Ayatollah è ora presentata come il passo necessario per una pacificazione funzionale agli interessi energetici e commerciali dell’area.

Una scacchiera che rappresenta il Medio Oriente, con nazioni e potenze usate come pedine da forze invisibili nel grande riassetto globale.
Il riassetto del Medio Oriente non è una serie di eventi casuali, ma una partita a scacchi dove nazioni come Israele e Iran sono mosse come pedine in una strategia più ampia.

Per approfondimenti:

  1. Giornata Internazionale contro l’Islamofobia – ONU
    Pagina ufficiale delle Nazioni Unite che spiega la risoluzione del 2022 che istituisce la Giornata Internazionale, con documenti ufficiali e contesto storico-normativo globale.
  2. Crisi Israelo-Palestinese – International Crisis Group
    Analisi aggiornate e rapporti approfonditi sul conflitto, dinamiche geopolitiche regionali e impatti umanitari, con dati verificati su escalation militari ed effetti socioeconomici.
  3. Transizione Energetica di Israele – IEA
    Dati ufficiali dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sui giacimenti di gas Leviathan/Tamar, progetti infrastrutturali nel Mediterraneo e ruolo geopolitico nello scenario energetico globale.

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