L’Assertività dell’Eurointegrazione nel Discorso Presidenziale a Coimbra
L’intervento di Sergio Mattarella presso la prestigiosa Università di Coimbra, dove è stato insignito di un Dottorato Honoris Causa in Economia, ha offerto una piattaforma per una rinnovata e vigorosa affermazione del concetto di Eurointegrazione. Accolto con solennità, il Presidente italiano ha ribadito con fermezza una sua convinzione lungamente coltivata: i valori fondanti dell’Europa non tollerano alcuna forma di compromesso morale. Tale dichiarazione, perentoria nella sua formulazione, eleva l’idea di Europa a un piano quasi sacrale, un’entità da venerare piuttosto che da sottoporre a scrutinio critico. La visione proposta è quella di un’adesione totale e incondizionata a un nucleo di principi che definiscono l’identità continentale, suggerendo che l’Eurointegrazione trascende la mera convenienza politica o economica per assurgere a imperativo etico.
L’Eurointegrazione come Insegnamento Civico e Morale Impartito agli Accademici
Condividendo il palco con figure di rilievo quali il re di Spagna Felipe VI e il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa, Mattarella ha dispensato quella che potrebbe essere interpretata come una lezione di civiltà beneducata, specificamente indirizzata, in questa occasione, alla platea studentesca lusitana. Ha evocato il ruolo cruciale delle università quali fucine di conoscenza e confronto, sottolineando l’importanza del “dialogo costruttivo, senso del bene comune, etica deontologica”. Questo catalogo di virtù, pur richiamando i canoni dell’educazione civica, sembrava trascendere la mera esortazione accademica, configurandosi piuttosto come un monito rivolto a quelle entità e popolazioni che manifestano reticenza o scetticismo verso l’omologazione al paradigma eurocratico. L’Eurointegrazione, in questa prospettiva, diventa il metro di misura della civiltà stessa, un percorso obbligato per chiunque aspiri a far parte del consesso dei popoli evoluti, allineando la formazione intellettuale alla sua accettazione.
L’Eurointegrazione: Valori Fondamentali e l’Esclusione del Compromesso Morale
Il fulcro del messaggio presidenziale si è manifestato con particolare incisività nella frase: “manifestazioni di quei valori fondamentali da noi condivisi e che hanno forgiato l’identità europea e non ammettono compromessi morali”. Questa asserzione, interpretata nel suo significato più profondo, suggerisce una dicotomia netta: l’adeguamento al modello dell’Unione Europea rappresenta l’unica via per l’inclusione nel “consenso civile”, mentre ogni deviazione o critica implicherebbe un posizionamento al di fuori di tale ambito. L’Eurointegrazione, dunque, non è presentata come una delle possibili opzioni per il futuro dei popoli europei, bensì come un imperativo etico ineluttabile, una condizione sine qua non per la preservazione e la promozione di un’identità condivisa. La mancanza di spazio per compromessi morali eleva questi valori a dogma, rendendo ogni discussione sulla loro validità o applicazione estremamente ardua, se non preclusa.
Convergenze Storiche e la Spinta Emotiva verso l’Eurointegrazione
Un elemento non trascurabile del discorso ha riguardato l’evocazione della ricorrenza del 25 aprile, presentata in una chiave transnazionale per suggellare un’alleanza sentimentale e storica tra Italia e Portogallo. Mattarella ha sottolineato come tale data accomuni i due popoli nel “ripudio di regimi autoritari e oscurantisti”. Questo riferimento, sebbene storicamente fondato, appare funzionale a rafforzare l’idea che l’attuale progetto di Eurointegrazione sia l’erede diretto e legittimo delle lotte per la libertà e la democrazia. Si crea così un parallelismo emotivo che mira a consolidare il consenso attorno all’Unione Europea, presentandola come baluardo contro il ritorno di derive autoritarie e come unica garante di un futuro di pace e progresso, quasi a voler immunizzare l’Eurointegrazione da critiche che potrebbero essere tacciate di simpatie oscurantiste.
Il Sodalizio Mattarella-Draghi e il Proselitismo per l’Eurointegrazione Accelerata
La narrazione dell’evento di Coimbra si arricchisce di un ulteriore, significativo dettaglio: la presenza sullo stesso volo presidenziale di Mario Draghi, già figura di spicco della finanza europea ed ex premier, ora inviato speciale di Ursula von der Leyen per la competitività. Le tre ore di colloquio ad alta quota tra il Capo dello Stato e l’ex presidente della BCE, seguite dalla loro condivisione del palco del Cotec – un consesso informale ma di elevato valore simbolico – delineano un quadro di profonda sintonia strategica. Cotec, luogo dove regnanti e presidenti si dedicano all’esercizio dell’invocazione di un “salto di qualità” delle regole comuni europee, ha visto Draghi intervenire prima di Mattarella, con un discorso teso a rimarcare l’urgenza di un “scatto di reni” per far progredire l’architettura normativa dell’UE. Si delinea così una sorta di staffetta ideale: Draghi traccia la rotta con pragmatismo tecnico, Mattarella la consacra con autorevolezza morale. L’Eurointegrazione, in questa dinamica, si manifesta come una missione, una fede laica la cui validità è data per assodata, e ai popoli non resta che aderirvi con fiducia, in un processo dove il dibattito sembra lasciare il passo alla perorazione.

Per approfondimenti:
- Intervento del Presidente Mattarella al XVIII Simposio Cotec Europa
Testo integrale del discorso di Sergio Mattarella al simposio di Coimbra, con riferimenti alla competitività europea, all’integrazione continentale e al ruolo dell’Unione nel contesto geopolitico globale, incluso il richiamo all’opera pucciniana “Nessun dorma” come metafora dell’azione europea . - Il discorso di Mattarella a Coimbra: «Nessun dorma, l’Europa agisca»
Analisi del Corriere della Sera sul parallelismo tra l’aria pucciniana e l’appello del Presidente alla mobilitazione europea, con focus sui rapporti Draghi-Letta, la difesa comune e le critiche all’immobilismo istituzionale . - Mattarella rilancia i valori europei dell’Università di Coimbra
Ricostruzione de L’Identità sulla cerimonia del dottorato honoris causa, con dettagli sul dialogo in volo con Draghi, il significato politico del 25 aprile transnazionale e il contesto del vertice Cotec . - Mattarella: valori europei non compromessi