La Nuova Corsa all’Apartheid Digitale: Un Patto Segreto
L’insorgere di una potenziale Nuova Corsa all’Apartheid Digitale in Sudafrica si delinea con preoccupante chiarezza, orchestrata da dinamiche geopolitiche e interessi economici di vasta portata. Recenti colloqui tra l’ex presidente statunitense Donald Trump e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, in occasione del G20, hanno svelato una singolare convergenza di intenti. Le iniziali rimostranze di Trump riguardo a presunte “atrocità” contro i contadini bianchi sudafricani appaiono meno come un’autentica preoccupazione umanitaria e più come un pretesto strategico. Questa tattica sembra funzionale a spianare la strada a interessi tecnologici e di sorveglianza, con un occhio di riguardo per l’espansione del network Starlink di Elon Musk nel continente africano.
L’Assenso del Sudafrica: Un Sostegno all’Innovazione Sorveglianza
La risposta accomodante di Ramaphosa, che ha enfatizzato la necessità di “supporto tecnologico per affrontare la criminalità” nel suo paese, ha segnato l’inizio di una singolare offensiva diplomatica e commerciale. Questa apertura ha trovato un’eco significativa nelle dichiarazioni di Johann Rupert, influente magnate sudafricano con stretti legami al World Economic Forum. Rupert ha esplicitamente sollecitato l’implementazione di Starlink in ogni stazione di polizia, auspicando l’utilizzo di droni e altre tecnologie di Elon Musk. Questa spinta verso una sorveglianza ubiqua, sostenuta da figure di spicco dell’establishment sudafricano, solleva interrogativi circa le sue implicazioni per le libertà civili e la privacy dei cittadini.
Starlink e la Disfida Normativa: Una Lex Specialis per i Giganti della Tecnologia
L’ingresso di Starlink nel mercato sudafricano era stato precedentemente ostacolato dal Black Economic Empowerment Act, una normativa che impone alle imprese straniere di cedere una quota del 30% a gruppi storicamente svantaggiati. Musk, che ha etichettato tale legislazione come “razzista”, si era strenuamente rifiutato di conformarsi. Tuttavia, a seguito di intense pressioni politiche da parte degli Stati Uniti e di un marcato supporto interno, il Sudafrica ha annunciato una revisione della propria cornice legislativa, come riportato dal New York Times. Questa revisione normativa sembrerebbe configurarsi come una “lex specialis” destinata a facilitare l’operato di attori tecnologici di calibro globale, anche a scapito di principi di equità economica e sociale.
Minerali Critici in Cambi: La Valuta del Futuro Digitale
Il “corteggiamento” non si è limitato a negoziati legislativi. Musk ha partecipato a incontri di alto livello con Trump e Ramaphosa, in un chiaro segnale di un’alleanza strategica. In cambio dell’accesso alle tecnologie di sorveglianza e connettività, il Sudafrica si è dichiarato pronto a offrire una risorsa ambita a livello globale: terre rare e minerali critici. Questi elementi, indispensabili per la digitalizzazione mondiale e per l’espansione di progetti ambiziosi come i robot Optimus di Musk, rappresentano la “valuta” del nuovo ordine tecnologico. Il Sudafrica ha peraltro lanciato la G20 One Initiative sui minerali critici, promettendo investimenti massicci nell’esplorazione e nell’integrazione delle miniere artigianali nell’economia formale, delineando il settore minerario come un pilastro essenziale dell’apparato digitale globale.
Un Nuovo Ordine Internazionale: Tecnologia, Controllo e la Nuova Corsa all’Apartheid Digitale
L’imminente presidenza statunitense del G20, con l’invito formale di Ramaphosa a Trump per il vertice di novembre, segna un passaggio di consegne che potrebbe solidificare un nuovo paradigma internazionale. In questo scenario, la tecnologia e il controllo emergono come le parole d’ordine dominanti. La narrazione è ulteriormente complicata dall’uscita del film hollywoodiano “G20”, una pellicola a tratti propagandistica che dipinge uno scenario distopico di valute digitali e disinformazione. Sebbene sia facile liquidarla come mera finzione, la concomitanza con l’agenda geopolitica di Trump, che include figure come David Sacks quale “zar delle criptovalute”, suggerisce una potenziale convergenza tra finzione e realtà. L’orientamento degli Stati Uniti appare sempre più incline verso una militarizzazione digitale e uno sfruttamento strategico delle risorse, piuttosto che verso principi di sostenibilità e collaborazione equa. La prospettiva di una Nuova Corsa all’Apartheid Digitale, in cui l’accesso alle risorse e alle tecnologie di sorveglianza si intreccia con dinamiche di potere globali, diventa così una preoccupazione tangibile.

Per approfondimenti:
- BBC: Verifica sulle affermazioni di Trump riguardo ai contadini bianchi in Sudafrica Analisi approfondita che smonta le tesi del “genocidio bianco”, presentando dati ufficiali sui crimini agricoli e il contesto storico delle politiche di redistribuzione terriera, con interviste a rappresentanti politici sudafricani .
- Reuters: Il diniego del Sudafrica su trattamenti preferenziali a Starlink Dettagli sulle modifiche normative alle leggi BEE (Black Economic Empowerment) nel settore telecomunicazioni, con dichiarazioni ufficiali del ministro Malatsi che nega accordi speciali per Musk nonostante le pressioni statunitensi .
- Al Jazeera: Critica alle narrative di Musk e Trump sul Sudafrica Commentario di un cittadino sudafricano bianco che contesta la rappresentazione distorta del paese, evidenziando il legame tra l’entourage di Trump (Musk, Thiel, Sacks) e la diffusione di teorie allarmiste per giustificare tagli agli aiuti internazionali .