venerdì, 20 Giugno 2025
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Nuovo Accordo Pandemico: Pericolo Globale!

Svelato il testo finale del nuovo Accordo Pandemico dell'OMS: un'architettura di sorveglianza globale mascherata da "equità". Tra clausole ambigue, poteri accresciuti al Direttore Generale e un sistema di controllo dell'informazione, emerge un'agenda di governance mondiale. L'accordo, più che prevenire pandemie, normalizza uno stato di allarme perpetuo e un nuovo ordine biomedico globale.

La Genesi Controversa del Nuovo Accordo Pandemico

Il dibattito internazionale ha raggiunto un punto di svolta con la definizione del testo finale del nuovo Accordo Pandemico, un documento destinato a rimodellare l’architettura della sanità pubblica globale. Dopo un estenuante processo negoziale protrattosi per anni, il testo si presenta come un complesso mosaico di intenti, la cui ratifica alla 78ª Assemblea Mondiale della Sanità segnerà l’inaugurazione di una nuova fase nella gestione delle crisi sanitarie. Lungi dall’essere un mero strumento tecnico, l’accordo delinea i contorni di un paradigma biopolitico accentrato, edificato su clausole deliberatamente ambigue e su un sistema di sorveglianza pervasivo. La sua struttura apre la via a un’inedita forma di governance planetaria, dove l’emergenza sanitaria diviene il volano per un controllo capillare e perpetuo, orchestrato da un’autorità centrale i cui poteri risultano significativamente amplificati.

L’Illusoria Equità dell’Accordo Pandemico e le Asimmetrie Geopolitiche

Uno dei pilastri concettuali su cui si regge l’Accordo Pandemico è il principio di “equità”, un ideale nobile che tuttavia, a un’analisi più approfondita, rivela profonde criticità. La proposta che i produttori farmaceutici destinino il 20% della loro produzione all’OMS – parte in donazione, parte a prezzi calmierati – non scalfisce le asimmetrie di potere esistenti. Anzi, rischia di istituzionalizzare una dinamica di dipendenza neocoloniale, dove i paesi del Sud globale sono relegati al ruolo di beneficiari passivi della generosità occidentale. Tale meccanismo è stato aspramente criticato da numerose nazioni, memori della sperequazione distributiva osservata durante la pandemia di Covid-19. La creazione di un nuovo Meccanismo Finanziario di Coordinamento e la facoltà concessa al Direttore Generale dell’OMS di dichiarare un'”Emergenza Pandemica” a partire da settembre 2025, concentrano ulteriormente il potere decisionale, marginalizzando le sovranità nazionali in favore di una logica tecnocratica globale che privilegia i donatori e i detentori della tecnologia.

Sorveglianza e “One Health”: Il Nucleo Operativo dell’Accordo Pandemico

Il cuore pulsante del nuovo Accordo Pandemico risiede nel rafforzamento del paradigma di sorveglianza “One Health”, un approccio integrato che estende il monitoraggio dagli esseri umani agli animali e all’ambiente. Questa visione olistica, sebbene potenzialmente vantaggiosa, comporta l’edificazione di una mastodontica infrastruttura di controllo globale, il cui costo operativo è stimato in decine di miliardi di dollari annui. La proliferazione di nuovi centri strategici, come il Pandemic Hub di Berlino e il centro per l’mRNA in Sudafrica, segnala la solidificazione di una vera e propria “industria pandemica”. Il pericolo immanente è l’innesco di un circolo vizioso: una sorveglianza ipertrofica porta a un aumento esponenziale delle diagnosi e alla “scoperta” di nuove minacce virologiche, che a loro volta giustificano ulteriori investimenti, un inasprimento dei controlli e la perpetuazione di uno stato di allarme. Si profila così un futuro di “pandemie a orologeria”, funzionali a mantenere attiva e finanziata questa imponente macchina burocratica e tecnologica.

Controllo dell’Infodemia: La Strategia Comunicativa dell’Accordo Pandemico

Un aspetto particolarmente insidioso dell’Accordo Pandemico è l’enfasi posta sulla gestione dell'”infodemia”, un eufemismo per indicare un sofisticato apparato di sorveglianza e controllo del flusso informativo, specie in ambito digitale. Sebbene il testo escluda formalmente (all’articolo 24.2) la possibilità per l’OMS di imporre obblighi legali diretti agli Stati, come lockdown o mandati vaccinali, la sua intera impalcatura è concepita per orientare le politiche nazionali. La gestione della comunicazione diviene un’arma strategica per plasmare la percezione pubblica del rischio e per indurre i governi ad allinearsi alle direttive dell’OMS. La struttura narrativa e i meccanismi di finanziamento previsti dall’accordo sono potenti strumenti di coercizione indiretta, pensati per premiare gli Stati “virtuosi” e stigmatizzare i dissidenti, creando un consenso globale dettato non dalla trasparenza scientifica, ma da un’agenda politica predefinita.

Un Accordo Pandemico Procrastinatorio e la Governance della Paura

La natura stessa dell’Accordo Pandemico è quella di un contenitore flessibile e in divenire. Molte delle questioni più spinose e divisive, come la proprietà intellettuale sui farmaci, le licenze obbligatorie e l’effettivo accesso ai prodotti, sono state strategicamente differite a future Conferenze delle Parti (COP). Questa procrastinazione consente di approvare un quadro generale, lasciando che i dettagli più controversi vengano negoziati in seguito, lontano dai riflettori e sotto la pressione di equilibri politici e finanziari mutevoli. In ultima analisi, l’accordo utilizza il rischio pandemico come leva per una più ampia agenda di governance globale, seguendo un copione già visto per altre “minacce esistenziali”. L’effetto più duraturo non sarà di natura strettamente giuridica, bensì narrativa e culturale: la normalizzazione di una burocrazia pandemica permanente, alimentata dalla paura, finanziata con fondi pubblici e legittimata da un ciclo ininterrotto di emergenze e bio-sorveglianza.

Bilancia della giustizia sbilanciata, con farmaci da un lato e i paesi del Sud globale dall'altro, a simboleggiare l'iniquità dell'Accordo Pandemico.
La discussione sull’equità nell’Accordo Pandemico nasconde profonde asimmetrie di potere tra Nord e Sud del mondo.

Per approfondimenti:

  1. OMS: accordo sulle pandemie, sarà vincolante
    Analisi dettagliata del trattato pandemico approvato dall’OMS, con focus sul suo carattere vincolante, le clausole di trasferimento tecnologico volontario e le criticità legate all’assenza degli Stati Uniti nei negoziati finali. Il testo esplora anche il sistema PABS (Pathogen Access and Benefit Sharing) e le tensioni tra paesi ricchi e poveri sull’equità degli approvvigionamenti.

  1. A Ginevra l’Assemblea Mondiale della Sanità. Focus sull’Accordo Pandemico
    Approfondimento sulla 78ª Assemblea Mondiale della Sanità, con dati tecnici sul finanziamento dell’OMS (+20% contributi obbligatori), la razionalizzazione del budget e la struttura del nuovo accordo pandemico. Include dichiarazioni del Direttore Generale Tedros e dettagli sul meccanismo di allerta “Emergenza Pandemica”.

  1. L’accordo pandemico dell’Oms è stato approvato, ma l’Italia si è astenuta. Ecco perché
    Critica alle motivazioni politiche dietro l’astensione italiana, con interviste a esperti come Walter Ricciardi. Spiega come il testo abbia escluso riferimenti a lockdown e obblighi vaccinali, sottolineando il contrasto tra sovranità nazionale e cooperazione globale. Include il documento ufficiale del governo italiano sulla difesa delle libertà individuali.
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