venerdì, 20 Giugno 2025
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Encefalopatia post-vaccino: un rischio raro ma reale

Un caso clinico descrive encefalopatia iperacuta post-vaccino COVID-19, con sintomi neurologici gravi e miglioramento dopo trattamento steroideo. Scopri i dettagli e le implicazioni cliniche.

Encefalopatia iperacuta post-vaccino COVID-19: un caso clinico

L’encefalopatia iperacuta rappresenta una rara ma potenzialmente grave complicanza neurologica associata al vaccino COVID-19. Questo caso clinico descrive un uomo di 32 anni, precedentemente sano, che ha sviluppato sintomi neurologici acuti entro 24 ore dalla somministrazione del vaccino Moderna. I sintomi includevano confusione, disturbi della memoria e allucinazioni uditive. Nonostante un’ampia valutazione diagnostica, inclusa la risonanza magnetica cerebrale e l’analisi del liquido cerebrospinale, non sono state identificate cause specifiche. Tuttavia, il paziente ha mostrato un miglioramento drammatico dopo il trattamento con metilprednisolone, suggerendo un meccanismo immunomediato alla base della sua condizione.

Manifestazioni cliniche e diagnosi differenziale

Il paziente è stato ricoverato in pronto soccorso a causa di agitazione e disorientamento. L’esame neurologico iniziale non ha rivelato anomalie significative, ma l’elettroencefalogramma (EEG) ha mostrato segni di encefalopatia. Le indagini di laboratorio, inclusi i test tossicologici e l’analisi del liquido cerebrospinale, sono risultate negative per infezioni o alterazioni autoimmuni. La risonanza magnetica cerebrale non ha evidenziato lesioni acute o croniche. Nonostante il trattamento empirico con antibiotici e antivirali, le condizioni del paziente sono peggiorate, portando a un sospetto di encefalite autoimmune.

Trattamento e risposta terapeutica

Il paziente ha ricevuto un ciclo di cinque giorni di ceftriaxone e aciclovir senza beneficio clinico. Successivamente, è stato iniziato un trattamento con metilprednisolone per via endovenosa, che ha portato a un miglioramento significativo già dopo due dosi. Il paziente è stato dimesso dopo tre giorni di terapia steroidea e, al follow-up di un mese, era completamente asintomatico. Questo caso sottolinea l’importanza di considerare una risposta immunomediata in pazienti con encefalopatia acuta post-vaccinazione, soprattutto in assenza di altre cause identificabili.

Meccanismi patogenetici e implicazioni cliniche

L’encefalopatia post-vaccino COVID-19 potrebbe essere legata a una risposta infiammatoria mediata da citochine, simile a quella osservata nella malattia COVID-19 stessa. Sebbene i marcatori infiammatori non siano sempre elevati, il miglioramento con corticosteroidi supporta l’ipotesi di un meccanismo immunitario. Questo caso, insieme ad altri riportati in letteratura, suggerisce che i medici dovrebbero essere consapevoli di questa potenziale complicanza e considerare un trattamento tempestivo con steroidi in pazienti con sintomi neurologici acuti dopo la vaccinazione.

Considerazioni finali e prospettive future

E’ essenziale monitorare e segnalare eventuali complicanze per migliorare la comprensione dei meccanismi patogenetici e ottimizzare le strategie di gestione. Ulteriori studi sono necessari per chiarire il ruolo dell’infiammazione e dell’autoimmunità nelle complicanze neurologiche post-vaccino e per identificare i pazienti a maggior rischio.

Per approfondire:

Revisione degli effetti collaterali neurologici della vaccinazione COVID-19: Questo articolo fornisce una panoramica sugli effetti neurologici lievi e gravi associati alla vaccinazione COVID-19, sottolineando la rarità di complicanze come l’encefalomielite acuta e la sindrome di Guillain-Barré. Sanitainnovazione Digitalizzazione

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